lunedì 16 marzo 2009

Avete davanti agli occhi la prima recensione di questo blog dedicata a un album storico del passato.
Ho deciso che d'ora in poi ogni cinque recensioni, una sarà su un grande album che ha fatto la storia dell'hard 'n' heavy. E poi il mio collaboratore, nonché fondatore del blog, Daniele, ha appena comprato questo CD, così mi è venuto in mente di recensirlo anche per accompagnarlo nell'ascolto.
Ma prima un po' di storia.
I Pantera nascono nel 1981, fondati dai fratelli Abbott (Vinnie Paul – Batteria e “Dimebag” Darrell – Chitarra). Nel 1982 si aggiungerà anche il bassista Rex.
Dal 1981 al 1987 si cimentano, con vari cambi di line up, con un Glam Rock di stampo anni '80 senza infamia e senza lode, passando praticamente inosservati agli occhi del grande pubblico.
Nel 1989 pubblicano col cantante Phil Anselmo “Power Metal”, ennesimo album Glam, che però svetta sui loro lavori precedenti, pur non essendo un capolavoro.
Tuttavia dal 1983 in giro per l'America inizia a diffondersi un nuovo genere, il Thrash Metal, di cui uno dei gruppi di maggior spicco furono i Megadeth. Nel 1990 Dave Mustaine, leader dei Megadeth, invita Darrell ad entrare nella sua band come chitarrista. Darrell insiste per far entrare nella band anche suo fratello Vinnie, ma Mustaine ha già scelto Nick Menza per ricoprire il ruolo di batterista. Darrell allora rifiuta ed è Marty Friedman ad entrare nella band al posto suo.
Dopo aver girato il mondo in cerca di una etichetta e dopo essere stati scartati per ben 28 volte, i nostri eroi vengono notati dalla ATCO records, una divisione della Warner Music, che fa loro incidere il loro debutto per una label maggiore.
24 Luglio 1990: “Cowboys From Hell” è sugli scaffali dei negozi. Ma stavolta non si parla di capelli cotonati e di lustrini, ma di un capolavoro del Thrash Metal, o del Groove Metal, le opinioni sono discordanti. L'album contiene 57 minuti e 29 secondi di furia omicida che vi travolgeranno dalla prima all'ultima nota. Analizziamo il disco.
Premiamo play e un riff metallico looppato ci introduce a uno dei capolavori immortali presenti qui dentro: “Cowboys From Hell”. Si nota subito lo stile di chitarra di Dimebag, originale, massiccio e carico di groove (ecco perchè groove metal). E' il pezzo più famoso dei Pantera. Inutile descriverla, è un capolavoro, sentitevela da soli.
“Primal Concrete Sledge” vi investe come un tir impazzito. Due minuti di furia e velocità che vi si marcheranno a fuoco nel cervello.
“Psycho Holyday” vi 'fucila' e vi porta giù fra le sue spire metalliche per il terzo episodio praticamente perfetto dell'opera.
“Heresy” si apre con un riff malatissimo che sfocia ben presto in una mazzata sulle gengive. Memorabile l'acuto finale di Anselmo.
E' la volta della semi ballad “Cemetery Gates”, dal sapore molto moderno e dal finale alquanto galvanizzante: un duello voce/chitarra da togliere il fiato.
Ed eccoci al vero capolavoro dell'album. “Domination” è una canzone perfetta, sorprendente, carica di energia che parte come un normalissimo speed thrash solo per sfociare in un riff dalla cattiveria indescrivibile che vi farà scuotere il capoccione a ritrmi forsennati. Diciamo che questa canzone è un valido motivo per farsi crescere i capelli.
“Shattered” arriva come un treno e se ne va come un treno. Occhio ad attraversare, ci potreste rimanere secchi!
“Clash With Reality” ha un riff avvolgente e caldo. Ovviamente mi riferisco al calore del metallo bollente. Doppia cassa a manetta e fanculo tutti.
“Medicine Man” inizia in sordina per cogliervi alla sprovvista col suo ritmo quasi sincopato.
“Message In Blood” è l'incarnazione della violenza. Semplicemente allucinante arricchita dai fantastici armonici di Darrell.
“The Sleep” è un trip. Un viaggio. Riff sincopatissimo e ritornello da cantare ubriachi.
Eccoci purtroppo alla fine con la fantastica “The Art Of Shredding”. Doppia cassa, riff indescrivibilmente bello, basso che pompa e Anselmo in stato di grazia.
I Pantera rilasceranno altri cinque album (“Vulgar Display Of Power”, 1992; “Far Beyond Driven”, 1994; “The Great Southern Trendkill”, 1996; “Official Live 101 Proof”, 1997; “Reinventing The Steel”, 2000) per poi sciogliersi a causa dei dissapori con Anselmo.
Nel 2004 i fratelli Abbott fondano i Damageplan, con cui rilasciano l'album “New Found Power”, che si dimostra la continuazione ideale dei Pantera.
La tragedia arriva l'8 Dicembre del 2004, mentre i Damageplan si esibivano all'Alrosa Villa a Columbus, Ohio. L'ex marine Nathan Gale (25) sale sul palco e uccide con diversi colpi di pistola in testa Dimebag Darrell (38), solo 30-40 secondi dopo l'inizio del concerto. Prima di essere ucciso dal poliziotto James Niggemeyer, questo folle uccide anche un fan, Nathan Bray (23), un impiegato del club, Erin Halk (29) e un membro della security Jeff Thompson (40) e ferisce il tecnoco della batteria John Brooks e il tour manager Chris Paluska.
Fine dei Damageplan. Fine dei Pantera. Fine di uno dei più grandi chitarristi dei nostri tempi.
Dimebag fu sepolto accanto a sua madre, nel Moore Memorial Gardens Cmetery di Arlington Texas. Nella sua bara si trova anche la storica chitarra originale del tour del secondo album dei Van Halen, donata da Eddie Van Halen in persona. Zakk Wylde (chitarrista di Ozzy Osbourne, fondatore dei Black Label Society e grande amico di Dimebag) durante un intervista per il documentario della VH1 sui Pantera, dichiarò che se Dimebag avesse saputo che sarebbe stato sepolto assieme a quella chitarra, avrebbe detto “uccidetemi subito”.
Hai rivoluzionato il metal che tanto amiamo, ci hai donato tutta la tua energia e chissà dove saresti potuto arrivare col tempo: Dimebag, vivrai per sempre nei cuori di tutti i tuoi fans.
Il Re è morto. Lunga vita al Re.

1 commenti:

Eva ha detto...

quanto li ho ascoltati i Pantera! Questi non possono mancare sull'mp3 del "buon metallaro" :-)
Mi piace "I'm broken"
Ciao, a presto

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