domenica 3 gennaio 2010

In arrivo a sorpresa dalla Svezia gli H.E.A.T., cinque ragazzi sconosciuti che hanno ricevuto consensi più o meno dappertutto. Kenny Leckremo ha una voce fantastica, Dave Dalone ed Eric Rivers riescono a costruire riff e a intessere assoli degli delle migliori band degli anni '80, Jimmy Jay è semplice e preciso al basso, Jona Tee fa il suo dovere alle tastiere e Crash è un batterista fantasioso e nostalgico allo stesso tempo.
Vincitori del festival Musik Direkt del 2004, equivalente moderno di quel Rock SM riservato a giovani band svedesi che poco più di venti anni fa aveva lanciato gli Europe, hanno già aperto concerti per mostri sacri del rock come Alice Cooper, Toto ed Hanoi Rocks (con un album del genere c'era da aspettarselo).
Dopo un'occhiata alla copertina tanto scontata quanto ispirata, la breve "Intro" vi dà letteralmente il benvenuto a bordo del volo 'H.E.A.T.' per poi subito decollare con la spettacolare "There For You", cori a palla e assolo indimenticabile. Se siete di quei rocchettari che rimpiangono ancora le melodic rock bands che hanno fatto fuoco e fiamme negli anni '80, questo è l'album DEFINITIVO per voi. Già dalla prima canzone l'atmosfera è al massimo, il sentimento trasuda da ogni nota e nulla è superfluo: ogni cosa è al suo posto in questo fantastico disco!
Segue la più ritmata “Never Let Go”, altro gioiello di indescrivibile bellezza che vi farà gasare come solo alcuni vecchi classici degli eighties avrebbero potuto. Grandissima prova vocale a sottolineare la performance.
“Late Night Lady” sembra scritta dai Danger Danger del periodo d'oro: blues rock d'eccezione corredato dall'ennesimo ritornello strappa orecchie, uno dei migliori dell'album.
Indescrivibilmente bella anche la successiva “Keep On Dreaming”, a metà fra Vixen e Journey, scritta apposta per fare strage di ugole in sede live. Il suo riff pacchianissimo sorretto da synth è tanto semplice quanto impossibile da dimenticare (sono giorni che la canticchio ovunque!).
“Follow Me” è la classica power ballad sexy di quelle che tutti definiscono “scontata”, ma pochi riescono a comporre!
Beat incalzante e coro da cantare sotto la doccia sono i trademark di “Straight For Your Heart”, molto più decisa delle canzoni sentite finora e sicuramente fra le più riuscite.
L'unico paragone che mi viene per “Cry” è “Carrie” degli Europe: riff lento lento e dolce dolce, ma con la sua bella dose di malinconia e chorus da applausi.
Si torna a viaggiare su ritmi più sostenuti grazie a “Feel It Again”, che inizialmente potrebbe sembrare fin troppo simile ai due pezzi precedenti, ma che poi si sviluppa sbattendovi in faccia il suo DNA sessuale e cazzutissimo.
Ritmo! Ritmo e atmosfera! Solo questo vi serve sapere per inquadrare “Straight Up”, ennesimo pezzone impreziosito da un tappeto di tastiera molto bluesy.
“Bring The Stars” è carica come una molla e vi esploderà in faccia con l'ennesimo ritornello perfetto.
“You're Lying” sembra scritta dal David Coverdale più ispirato: vince la palma del miglior pezzo del disco ad occhi chiusi. Su youtube è reperibile l'outtake "Fill Your Head With Rock".
Si chiude con la strabordante “Feel The Heat”. Non serve che ve la descriva, tanto avete capito l'antifona.
Come ho già detto sopra, non una nota fuori posto, assoli ispiratissimi e perfetti, vocals e ritornelli da orgasmo incontrollato... questi cinque ragazzi saranno anche gli ultimi arrivati e potrebbero essere accusati di scarsa originalità, ma dopo tutto chi è originale al giorno d'oggi? E se siete di quei soggetti che snobbano dischi del genere solo perché si definiscono “metallari” e non accettano nulla che non sia violento e brutale, allora lasciatevelo dire: non capite una mazza perché vi state perdendo uno dei dischi di rock melodico meglio riusciti degli ultimi trent'anni.
Ordinate gli H.E.A.T e conservate il CD con cura.
All'indirizzo http://www.heatsweden.com troverete il loro sito ufficiale, molto utile per seguire i progressi di questi fantastici ragazzi.
Passo e chiudo.

Non essendo reperibili video decenti delle canzoni di questo album, vi propongo la loro esibizione nella finale del Melodifestival nel 2009 a Stoccolma. Il titolo della canzone è "1000 Miles" ed è stata rilasciata come singolo.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Fantastico, hai proprio ragione... dopo il cd degli Airbourne questo è il secondo disco che mi ha maggiormente colpito perchè ti riporta indietro di almeno 25 anni, quando l'hair metal faceva da padrone sulla scena musicale mondiale.
Se è vero che le mode si ripetono ciclicamente, beh... son più che contento che gli anni '80 ritornino, soprattutto con chicche del genere.
Hard & Heavy per sempre! Rock on!

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