sabato 24 ottobre 2009

Per festeggiarne la reunion propongo la recensione dell'album migliore della all star band chiamata Mr. Big.
I Mr. Big sono infatti composti da quattro mostri, tecnicamente parlando: Eric Martin (voce, canta anche nella sua band, i Twin Dragons), Paul Gilbert (chitarra, suona anche nei Racer-X), Billy Sheean (definito "il Van Halen del basso", ex David Lee Roth e duemila altre band) e Pat Torpey (batteria, ha suonato anche con Chris Impellitteri). Negli ultimi due album della band Gilbert fu sostituito con Richie Kotzen, con conseguente radicale cambio di sound.
I Mr. Big nascono nel 1988, dopo la dipartita di Sheean dalla David Lee Roth band: con l'aiuto del produttore Mike Varney contatta gli altri futuri membri per iniziare un progetto partito con l'intenzione di fare il botto.
La notorietà non arriva subito come sperato e il primo album, il validissimo "Mr. Big" del 1989, sbanca in Giappone, ma stenta a imporsi nel resto del mondo. Il successo in oriente garantisce comunque alla band il ruolo di opener nel tour americano dei prog rocker Rush nel 1990.
Nello stesso anno arriva il disco che sdogana i Mr. Big al grande pubblico, "Lean Into It", caratterizzato da un hard rock (o se preferite "AOR", ovvero "Adult Oriented Rock") semplicemente allo stato dell'arte. L'accattivante copertina ritrae un dettaglio di una foto scattata dopo il deragliamento di un treno nella stazione Gare Montparnasse di Parigi, nel 1985.
L'album contiene due canzoni che ne hanno decretato il successo, diventando famosissime grazie a passaggi in radio un po' dappertutto. Entrerò nei dettagli in sede di recensione.
Apre le danze la famosissima "Daddy, Brother, Lover, Little Boy (The Electric Drill Song)" che, dopo una partenza soffusa, ti colpisce in faccia col suo riff geniale. La vera particolarità della canzone è l'assolo: Paul Gilbert e Billy Sheean a un certo punto iniziano a pizzicare le corde lei loro strumenti con un trapano che monta dei plettri sulla punta! E non è solo una sboronata in studio, lo fanno anche nelle esibizioni live! Quando si dice la precisione e la mano ferma.
Segue la bellissima "Alive And Kickin'", la mia preferita dell'album, classico hard rock che si pone di diritto fra le migliori canzoni del genere.
"Green-Tinted Sixties Mind" parla di una ragazza che vive come se si trovasse negli anni sessanta. Il 'green' del titolo si riferisce, come spiegato nelle note dell'album, alla tinta verdognola che hanno le immagini dei film degli anni '60. Boh, se lo dicono loro! Il pezzo si apre con un'introduzione spettacolare che colpisce subito e si dipana in un tappeto musicale accattivante e originale.
Il 'CDFF' presente nel titolo di "CDFF - Lucky This Time" si riferisce al 'fast forward' (avanti veloce) degli allora neonati lettori CD, ed è giustificato dall'originale inizio della canzone, che potrebbe mandare nel panico chi non legge il titolo, ovvero il classico 'rumore' che si sente durante l'avanzamento veloce del CD. Per la cronaca, la canzone che sentite in quel frangente è la roboante "Addicted To That Rush" dell'album "Mr. Big". Il pezzo è una stupenda ballad semi acustica.
Un assolo acustico ci introduce alla fantastica "Voodoo Kiss", il mio secondo pezzo preferito, che col suo ritmo stoppato si rivela fresca e originale.
La cadenzata "Never Say Never" ci delizia con un ritornello impossibile da non cantare a squarciagola e ci accompagna fino alla traccia seguente, il secondo singolo estratto "Just Take My Heart": semplicemente la ballad più bella che abbia mai sentito in vita mia. Se ne consiglia l'ascolto a tutto volume assieme alla vostra anima gemella. Poeticamente stupendo il ritornello: "Prendi il mio cuore quando te ne vai, semplicemente non ne avrò più bisogno".
"My Kinda Woman" ci riporta su terreni più accidentati con la maestria ormai accertata dei Mr. Big.
Parte soffusa, calda e avvolgente "A Little Too Loose", per poi prorompere in una eruzione da oscar di blues contaminato con hard rock.
Siamo quasi in chiusura con la scoppiettante "Road To Ruin", canzone sui problemi 'di cuore' composta da Pat Torpey. Epici i trascinantissimi cori smaccatamente anni '80.
Si chiude con la ballata, primo singolo estratto, che ha trainato l'album dalle stalle alle stelle: "To Be With You". Dannatamente bella, seppur inferiore a "Just Take My Heart", possiede un innegabile feeling più commerciale che ne ha decretato il successo mondiale. Un anno fa ero in un centro commerciale e l'ho sentita nella radio di un negozio di alimentari, giusto per farvi capire il grado di fama raggiunto che le ha consentito non solo di promuovere alla grande l'album, ma anche di sopravvivere fino ai giorni nostri!
Nella versione giapponese c'è la tipica bonus track, "Love Makes You Strong", che a dispetto del titolo è un rock rocambolesco sparato a mille, anche se decisamente di minor valore artistico rispetto al resto del disco. Insomma, una chiusura extra movimentata per i fratelli giappo che tanto amano questa grande band.
Negli anni seguenti i Mr. Big pubblicano (oltre che un sacco di live, spesso inutili) gli album "Bump Ahead" (1993, contiene l'allucinante "Colorado Bulldog" e la cover 'da traino' di "Wild World" di Cat Stevens) e "Hey Man" (1996, orientato su sonorità più soft rispetto al passato), ottenendo una popolarità sempre crescente, ma solo in Giappone. Problemino che, assieme a discordie fra i membri della band, porterà allo scioglimento nel 1997 in seguito all'abbandono di Paul Gilbert.
Ingaggiato Richie Kotzen nel 1999, i nostri tornano in pista con dischi non sempre all'apice quali "Get Over It" (2000) e "Actual Size" (2001), per poi sciogliersi di nuovo nel 2002, dopo la pubblicazione del loro settimo (!!!) e ultimo live, "Live In Japan".
Nel 2009, in seguito alle pressioni dei fans e in occasione del ventennale della band, i Mr. Big sono tornati con la formazione originale per intraprendere un tour mondiale che ha recentemente toccato anche l'Italia e ha definitivamente chiarito l'amore del pubblico di tutto il mondo per una delle migliori band della storia del rock.
Ci dobbiamo aspettare un nuovo album? Per ora non ci sono dichiarazioni ufficiali, ma visto il clima di reunion che ha coinvolto molti gruppi storici negli ultimi anni, ritengo (e spero) che sia molto molto probabile.
Nel frattempo deliziamoci pure con il loro vecchio, grande, vasto repertorio.

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