venerdì 23 ottobre 2009

Richie chi?
Mr. Kotzen è uno dei chitarristi con le palle quadrate meno conosciuti, pur vantando partecipazioni in band famosissime quali i Poison (nell'album "Native Tongue" del 1993, forse il migliore della band, proprio grazie a Richie... che poi è stato cacciato perchè s'è pompato la moglie del batterista, ma son dettagli!) e i Mr. Big, oltre che una carriera solista ventennale decisamente invidiabile.
Dopo il fantastico "Return of the Mother head's family reunion" (2007), Richie ci delizia con il raffinato "Peace Sign", in cui affina ulteriormente il suo songwriting per andare a toccare l'animo dell'ascoltatore in modo ancora diverso rispetto a come fatto in passato. Sì, perchè il vecchio Richie riesce a spaziare abilmente dal rock al metal passando per la fusion (incredibile l'album "Tilt" del 1995, registrato assieme ad un altro mostro della sei corde quale Greg Howe).
In quattro pezzi dell'album suona tutti gli strumenti tranne la batteria e, come se non bastasse, ha una voce da paura, e lo dimostra benissimo anche in "Peace Sign".
Apre le danze "My Messiah", rockettara e blueseggiante come da trademark Richie Kotzen. Come molte delle sue canzoni possiede una venatura vocale soul che contribuisce a coinvolgere l'ascoltatore nella solo apparentemente grezza trama musicale.
"Paying Dues" è la classica canzone allegra e sopra le righe che potete trovare in (quasi) tutti gli album di Richie. Semplicemente spumeggiante, è il singolo estratto per promuovere l'album. Che voce, ragazzi, che voce! L'ho visto live due anni fa e vi assicuro che è da far accapponare la pelle per quanto è bravo!
"Best Of Times" ha un ritmo che prende subito e non ti lascia fino alla fine.
"Lie To Me" è la tipica ballad alla Richie Kotzen, non molto diversa da quelle scritte in passato, ma non per questo meno emozionante.
Il riff blues super-malato è ciò che caratterizza la title track, che è fatta apposta per scatenarsi un po'.
Sonorità vecchio stile per la fantastica "We're All Famous" e i suoi assoli semplicemente fuori dal normale.
E' la volta della spettacolare e cadenzata "You Got Me", altro pezzone che precede l'ancor più fantastica "Long Way From Home".
Ancora una ballad sopra le righe ("Catch Up To Me") e poi di nuovo giù di blues con la frizzante "Your Entertainer".
Nuovo break semiacustico con "Larger Than Life" seguita a ruota dalla rilassantissima e commovente "Holding On". Che classe!
Si chiude con una cover dei Jackson 5, la spumeggiante "I Want You Back".
Un artista che non finisce mai di stupire e che sembra non avere limiti di creatività.
Se vi è piaciuto questo album, lasciate che vi indichi qualcos'altro nella sua sterminata discografia: "Mother Head's Family Reunion" (1994), "Get Up" (2004) e "Return Of The Mother Head's Family Reunion" (2007) sono indubbiamente i migliori.
Se preferite sonorità più soft puntate su "Something To Say" (1997), mentre per i fans di chitarristi come Malmsteen o Marty Friedman, rispolverate il velocissimo "Electric Joy" (1991).
Ricordatevi questo nome: Richie Kotzen, un artista spettacolare per tutti i gusti.

0 commenti:

Posta un commento