lunedì 23 novembre 2009

Dopo la recensione del capolavoro dei W.E.T., mi pare doveroso analizzare i gruppi che hanno fornito le lettere dell'acronimo. Iniziamo ovviamente dalla "W." con gli svedesi Work Of Art, nati nel lontano 1992 per volontà del chitarrista chitarrista Robert Säll (che ha partecipato al progetto W.E.T.) e del batterista Herman Furin. Con in mente un melodic rock ispirato a Journey e Toto, i due cercano disperatamente un cantante adatto alla loro visione. Il produttore Lars Säfsund, dopo aver sentito alcune delle canzoni di “Artwork” decide di prestare la sua voce stupenda al progetto. Il pregio di questo disco d'esordio (ci hanno messo sedici anni... complimenti per la perseveranza!) non è certo l'originalità, a dire il vero potrebbe essere benissimo un disco di Lukather e soci, ma la maestria compositiva e il coinvolgimento che donano le dodici canzoni durante cinquantadue minuti vorresti non finissero mai.
"Why Do I?" apre il disco nel migliore dei modi: melodica, potente, magica, immediata e indimenticabile. Meglio non era possibile. Davvero. Mi ha steso. Wow.
Segue una "Maria" romantica e sognante, debitrice per l'eternità a una certa "Georgy Porgy", ma ancora una volta capolavoro.
"Camelia" prosegue nella stessa direzione col suo riff funkeggiante e il suo tappeto di tastiera che fa la differenza, per poi esplodere nel ritornello smaccatamente... Toto. Se ancora non l'avete capito, questi ragazzi ne sono la reincarnazione.
Dopo due mid tempo si arriva alla cavalcata di "Her Only Lie", travolgente con la sua energia. Ritornello memorabile che si stampa in mente subito subito.
Madonna che cos'è "Too Late"! Dopo l'opener il miglior episodio del disco! Riff decisamente più originale rispetto alle tracce precedenti e feeling a go go. Spettacolare.
Parte soffusa e d'atmosfera la canzone più smaccatamente 'ispirata' ai Toto, "Whenever U Sleep". Il pianoforte, seppur relegato in secondo piano rispetto alle chitarre, la fa da padrone e i Work Of Art ci regalano un altro pezzone.
Era l'ora della ballatona, piazzata con maestria e semplicemente irresistibile. "Once In A Lifetime" è come una carezza fatta con un petalo di rosa (non avrei mai pensato di scrivere una roba del genere prima di aver sentito 'sta canzone!), romanticissima e, ancora una volta, perfetta.
Segue la rocambolesca "Peace Of Mind" che sarebbe potuta tranquillamente essere la colonna sonora di un Rocky a caso! A tratti progressive (poco) e a tratti da stadio (molto), coinvolge alla grande.
Largo al rock più massiccio con "Lost Without Your Love", dove per la prima volta mi sento di dire che la tastiera penalizza il risultato complessivo della canzone, andando a coprire eccessivamente un riff veramente bello, soprattutto durante il riff. Rimane lo stesso un pezzo ottimo, pur con questa piccola pecca.
Cori a palla in apertura alla funky song "Like No Other", spumeggiante episodio che ci rivela una volta per tutte la maestria di questi tre ragazzi svedesi.
"Cover Me" è una rock song a tutti gli effetti, mettendo da parte il lato più A.O.R. che è venuto fuori finora e sprigionando tutta l'energia del trio.
Dopo questa botta di adrenalina si chiude con "One Hour", vagamente orientaleggiante e dalla struttura che spiazza, visto che apre con un riffone cattivo, si placa con una strofa dolce e, a modo suo, sperimentale ed esplode finalmente in un riff esaltato dalla voce di Säfsund.
Il miglior pregio dei Work Of Art è la maestria compositiva degna degli inarrivabili Toto, il peggior difetto è che sembrano non avere una propria identità definita, rifacendosi fin troppo alla band di Lukather e rischiando di finire etichettati come cloni. Cloni ben riusciti, ma sempre cloni.
Critiche a parte, i Work Of Art hanno classe, stile, insomma hanno le palle cubiche.
Se fossero riusciti ad esordire prima del 2008 probabilmente oggi sarebbero un nome di rilievo della scena A.O.R. europea e, perché no, mondiale.

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