lunedì 13 luglio 2009

Largo ai giovani! I Mantic Ritual arrivano da Pittsburgh, Pennsylvania. Nascono nel 2004 col nome di Meltdown (che cambiano nel 2007 per motivi legali) per poi firmare per la Nuclear Blast, per la quale danno alle stampe il debutto "Executioner".
Si parla di uno degli album più validi dell'ondata di revival thrash che sta interessando la scena in questi ultimi anni. Non cercateci nulla di originale, è un album col solo scopo di riportare in vita il caro vecchio thrash metal di una volta, per capirci quello duro e puro stile "Kill 'em All"(1983) dei Metallica!
Le intenzioni di Dan Wetmore (voce e chitarra), Ben Mottsman (basso), Jeff Potts (chitarra) e Adam Haritan (batteria) traspaiono sin dalla copertina: pronti all'headbanging furioso, quello che vi fa dolorare il collo? Go!
"One By One" apre le porte del delirio come solo una gran band thrash sa fare. Riff velocissimo e classica ritmica cassa-rullante. A metà canzone si assiste a un cambio di ritmo pensato per il moshpit, seguito da un assolo che pesca a piene mani dal repertorio di Kirk Hammett. Spaccaossa.
Spazio alla cattivissima title-track, uno schiacciasassi col motore di una Jaguar. Assolo ispiratissimo e chiusura spettacolare. Stavolta il primo gruppo storico che torna alla mente sono gli Exodus.
"Black for sin" vi tira sotto dalla prima nota: un tornado assassino di sette minuti che nemmeno gli Slayer. Riff ancora una volta ispiratissimo e con un tocco di groove alla Anthrax.
Senza sbagliare un colpo i Mantic ci regalano una canzone fatta per il pogo: "Death and destruction", anche questa con forti reminiscenze Exodus.
"Murdered to death" inizia con classe e prosegue con stile, riff velocissimo, durissimo e complicato, rallenta vertiginosamente creando un'atmosfera maligna e ripiomba nel vortice del metallo in men che non si dica.
Altra canzone da sette minuti, "Souls". Stavolta i quattro avanzano più ragionati...almeno per i primi cinquanta secondi! Solo spot grandioso.
E' la volta di "Panic", decisamente uno dei pezzi più cattivi di tutto il disco.
"Double the blood" ha quel tipico riffing thrash nè troppo lento nè troppo veloce, studiato per trapanarti il cervello, farci il nido e non andarsene più.
"Thrashatonement" invece ricorda (la batteria all'inizio è proprio uguale) "The skull beneath the skin" dei Megadeth (dall'album "Killing is my business...and business is good" del 1985), senza ovviamente raggiungere quei livelli però. I Megadeth non si toccano. Inoltre si sviluppa davvero male, in un vortice di frenesia chitarristica francamente confusionario.
"By the cemetery" riporta l'album su ottimi livelli in men che non si dica. Sembra composta dagli Slayer migliori: scambiate Wetmore con Tom Araya e potrebbe essere tranquillamente un outtake di "Hell Awaits" (1985, ovviamente degli Slayer).
Finale collegato con l'inizio di "Next attack", ultima canzone ed una delle migliori di tutto il disco. E' incredibile come rallentando un pochino questi ragazzi riescano a diventare dei cloni dei migliori Metallica, mentre un attimo prima sembravano gli Slayer e un attimo prima ancora gli Exodus!
Vi piace il thrash vero? Gli ultimi lavori dei Metallica vi stanno pesantemente sul cazzo? I Megadeth non sono più quelli di una volta? Gli Slayer non vi soddisfano più? Rimpiangete il vecchio stile degli Exodus? Entrate nel vostro negozio di dischi, individuate "Executioner" e tuffatevici a pesce!!!
A quando il prossimo album?

1 commenti:

Giorgio Micheletti ha detto...

Daccordissimo con quanto letto! I Mantic Ritual non spiccheranno per originalità, ma dall'ascolto di "Executioner" si percepisce tanta potenza e freschezza del giovanissimo quartetto...e volevo proprio sottolineare la domanda finale, "...a quando il prossimo album?..."! Personalmente gia sto aspettando, soprattutto per vedere come evolveranno nel tempo! Per il momento...ottimo disco di Thrash Metal!

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